Le mappe nel mondo antico. Altri autori greci (Parte I) - Blog di Storia
Oltre agli autori di cultura greca di cui abbiamo già parlato, come Strabone, Eratostene, Ecateo e Anassimandro, vale la pena di ricordarne altri che con le loro opere hanno contribuito al progredire delle scienze geografiche e astronomiche.
METONE
Metone di Atene è principalmente noto per aver introdotto nel 432 a.e.v. il ciclo metonico, un ciclo di diciannove anni basato sull’osservazione che 19 anni solari corrispondono circa a 235 mesi lunari. Sul ciclo metonico si basano i calendari lunisolari aritmetici, cioè quei calendari, come ad esempio quello ebraico, che mantengono il sincronismo sia col corso del Sole sia con quello della Luna per mezzo di approssimazioni aritmetiche del moti reali medi dei due astri. È considerato uno dei primi astronomi greci ad aver eseguito delle misure astronomiche precise, scoprendo anche la non uniformità di moto del Sole nella fascia dello zodiaco.
EUCTEMONE
Euctemone (460 – 390 a.e.v. circa) è stato un astronomo e meteorologo ateniese, contemporaneo di Metone, con cui lavorò strettamente.
In base a un frammento di papiro risalente al II secolo a.C. conosciuto con il nome di Ars Eudoxi, Euctemone fornì la durata delle stagioni astronomiche a partire dal solstizio d’estate pari a 90, 90, 92 e 93 giorni rispettivamente (contro gli attuali 92, 89, 90 e 92).
È noto anche per il suo parapegma (precursore dell’almanacco): si tratta di un elenco di date con il sorgere e il tramonto di stelle fisse e con gli equinozi e i solstizi, associate a previsioni meteorologiche, incise su tavole in pietra.
EUDOSSO
Eudosso di Cnido (408 – 355 a.e.v. circa), matematico e astronomo di grande importanza, costruì a Cnido un osservatorio astronomico e identificò varie costellazioni.
In matematica astronomica la sua fama si deve all’introduzione del mappamondo astronomico e ai suoi pionieristici contributi per comprendere il moto dei pianeti. Secondo Archimede, egli sviluppò la teoria delle proporzioni, raffinata da Tartaglia nel XVI secolo e.v., il metodo di esaustione e altri metodi matematici.
Ad Eudosso sembra che si debba attribuire una delle prime misurazioni del meridiano terrestre, che corrisponderebbe a un valore di 74.000 chilometri circa.
Scrisse un’opera di geografia in 7 libri intitolata La torre della Terra, e diverse opere astronomiche, tra cui Eclissi di Sole sulla possibilità di eclissi, Ottateride (Ὀκταετηρίς) su un ciclo lunare/solare di otto anni, Phaenomena (Φαινόμενα) e Entropon (Ἔντροπον) sull’astronomia sferica, In Movimento sui movimenti planetari.
Egli è stato il primo a cercare di spiegare i movimenti dei pianeti, e lo fece attraverso le sfere omocentriche, ossia di un modello di universo diviso in sfere aventi un unico centro di rotazione, la Terra immobile, circondata da sfere, in totale 27, soggette ognuna ad un diverso moto circolare uniforme; i pianeti erano collegati ad alcune sfere e ne seguivano il moto, mentre la sfera più esterna conteneva le stelle fisse.
CALLIPPO
Callippo di Cizico (370 – 300 a.e.v. circa) fu collaboratore di Aristotele e allievo di Polemarco di Cizico, a sua volta allievo di Eudosso di Cnido. Egli continuò il lavoro di Eudosso, misurando la durata delle stagioni, ottenendo dati molto accurati riportati nel cosiddetto papiro di Eudosso, e tramite complessi modelli geometrici, comprendenti il sistema di sfere omocentriche del maestro a cui ne aggiunse altre, riuscì a rappresentare i movimenti apparenti del Sole, dei pianeti e delle stelle, con un sistema solo convenzionalmente geocentrico, ripreso da Aristotele.
Misurò anche con precisione la durata dell’anno e del mese lunare, proponendo l’uso di un ciclo di 76 anni, ciascuno costituito di 365,25 giorni, per un totale di 27759 giorni; tale ciclo, che fu detto ciclo callippico, poteva considerarsi costituito esattamente da 940 mesi lunari, un’approssimazione migliore perfino rispetto al nostro attuale calendario giuliano.
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