Le mappe nel mondo antico. La mappa di Soleto - Blog di Storia e Archeologia
Nel 2003 a Soleto (LE) nel corso di scavi archeologici fu scoperto un frammento di un vaso attico smaltato di nero delle dimensioni di soli 5,9 x 2,9 cm, ritrovato in un edificio messapico risalente alla fine della seconda guerra punica, ma datato all’inizio del V secolo a.e.v., oggi conservato presso il Museo archeologico nazionale di Taranto.
Il frammento reca incisa la linea costiera della penisola salentina, circondata dal mare, rappresentato con delle piccole onde schematizzate, insieme a due toponimi in lingua greca ed undici toponimi indigeni, le cui posizioni sono indicate da punti, che testimoniano contatti tra Iapigi, Messapi e Greci, rendendola la più antica mappa del mondo classico mai ritrovata.
Si riconoscono i nomi di Taranto, scritto in greco (Τάρας), insieme ad Otranto, Nardò, Ugento, Soleto, Leuca e altre località scritti in messapico, mentre la dicitura Graxa, probabilmente riferita a Gallipoli, non sembra in alfabeto greco dell’epoca, ma in un alfabeto greco arcaico del gruppo occidentale (detto rosso) in uso a Taranto. In alto si intravede una scritta tagliata che corrisponderebbe all’attuale Roca Vecchia, da cui si evince che la mappa originale dovesse essere più grande del frammento giunto fino a noi.
Le località indicate sulla mappa sono per la maggior parte abbreviate, indizio che anche i fruitori conoscessero già bene la geografia locale; esse corrispondono a: ΤΑΡΑΣ (Taras, Taranto), ΓΡΑΧΑ (Graxa, Gallipoli o Porto Cesareo), ΝΑΡ (Naretòn, Nardò), ΒΑΛ (Balétion, Alezio), ΣΟΛ (Sollytos, Soleto), ΟζΑΝ (Ozan, Ugento), ΛΙΟΣ (Lios, Leuca), ΛΙΚ (Liktos, Castro), ΒΑΣ (Basta, Vasto), ΗΥΔΡ (Hydrus, Otranto), ΜΙΟΣ (Mios, Muro Leccese, sulla mappa collocato più a nord per problemi di spazio), ΣΤΥ (Stybar, Cavallino, unica città messapica a nord di Soleto, di cui sono state trovate le mura, o Sternatia), ΥΡΙΑ (Thuria, Roca Vecchia).
Questi nomi sono confermati da varie fonti storiografiche, archeologiche e numismatiche; le prime riferiscono inoltre di una strada interna salentina che da Taranto portava a Leuca e da qui a Otranto, più comoda di quella litoranea (Strabone), passando per Vaste (Plinio) o per Castro (Castrum Minervae nella Tabula Peutingeriana), che confermerebbe l’utilità di segnare località interne nella mappa di Soleto, indicando che le dette strade erano già in uso prima della romanizzazione. Soleto si sarebbe ritrovata quindi al centro di un crocevia molto importante, all’incrocio tra la via che da Rudiae raggiungeva Castro passando anche per Muro e Vasto e la via che da Roca Vecchia passava anche da Nardò per raggiungere il mare vicino Gallipoli, forse presso Santa Maria al Bagno. I centri di Cavallino e Muro non sono menzionati dalle fonti, facendo presumere che fossero già stati abbandonati o distrutti prima dell’età augustea, ma in essi sono stati rinvenute mura messapiche, confermando la loro importanza all’epoca della mappa.
Le posizioni geografiche relative di tutti i centri, tranne quella di Muro per il problema già menzionato, sono molto precise, confermando l’importanza del ritrovamento.
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